Thursday, 08 September 2022
"Il focus di Goodman per il mercato italiano è prevalentemente quello della logistica urbana a servizio delle cosiddette gateway cities, aree metropolitane ben collegate alle reti infrastrutturali, densamente abitate e con crescenti livelli di consumo e servizi. La provincia di Milano e le zone ad essa immediatamente limitrofe rappresentano, per noi in Italia, un esempio concreto di territorio caratterizzato da elevata connettività e accessibilità, ampi volumi di business e notevoli potenzialità di crescita", esordisce così Stefano Fierro, Country Manager di Goodman Italia.
In Goodman siamo molto ambiziosi in ambito ESG, ma è proprio questo che ci ha permesso di raggiungere già molti risultati. In primis crediamo fortemente nell’importanza di ridurre le nostre emissioni di carbonio e di fare qualcosa di concreto per l’ambiente. A questo proposito, nel 2022 Goodman Europe è diventato il primo sviluppatore immobiliare logistico a ottenere dalla Science Based Targets initiatives (SBTi) l’approvazione dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni volti a contenere il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5°C e relativi alle emissioni Scope 1, 2 e 3.
Ridurre al minimo le nostre emissioni è dunque la nostra priorità, ma non sempre si trovano materiali a basse emissioni di carbonio sul mercato. Per questo in tutti questi casi anziché attendere preferiamo compensare le emissioni incorporate di carbonio che non siamo in grado di evitare. In tema di energia, invece, abbiamo deciso di eliminare il ricorso a combustibili fossili in tutti i nostri nuovi immobili in favore di alternative più pulite, e stiamo gradualmente aggiornando il nostro portfolio esistente in questo senso. Questo approccio è già una realtà in Italia, dove tutti i nostri immobili sono dotati di pannelli fotovoltaici in copertura per generare energia rinnovabile direttamente in sito. Siamo inoltre costantemente alla ricerca di modi per ottimizzare e ridurre al minimo i consumi di energia grazie al ricorso a sistemi di monitoraggio e gestione dei consumi, materiali isolanti e impianti altamente efficienti.
Si tratta di un'area relativamente nuova per il settore real estate, ma anche di un’opportunità importante: il nostro obiettivo è quello di fare tutto il possibile per arrivare a progettare, realizzare e gestire immobili sempre più circolari. Per edilizia circolare si intende un’edilizia basata su soluzioni che ottimizzino lo sfruttamento delle risorse e delle materie prime nell'intero ciclo di vita. Un esempio è l’ambizioso progetto che abbiamo portato avanti a Tremblay-en-France, dove abbiamo collaborato con i principali esperti di mercato per classificare, separare e recuperare il più possibile ed evitare di produrre rifiuti. Grazie a questo impegno e al ricorso a 3 diversi metodi abbiamo raggiunto un tasso di recupero del 99,1% (in peso) – un risultato che va ben oltre il tasso di regolamentazione francese e quello raccomandato dall’UE, che parlano di una diversione di almeno il 70% dei rifiuti dalla discarica.
Mosaico Verde è una Campagna nazionale di forestazione promossa da Legambiente e AzzeroCO2. Goodman ha scelto di aderirvi nel 2021 tramite un progetto in 3 fasi. La prima fase si è svolta tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 con la messa a dimora di 1000 piante nelle aree del Comune di Milano, in particolare a Boscoincittà, importante parco urbano facente parte del Parco Agricolo Sud Milano, e Cava Ongari, una delle ex cave di ghiaia e sabbia della zona oggi protagonista di un importante intervento di recupero. Questo primo intervento, inaugurato lo scorso aprile, contribuirà ad assorbire circa 700 tonnellate di CO2 considerando la media del ciclo di vita di un albero (100 anni). Il nostro supporto durerà almeno altri 2 anni, durante i quali prevediamo la messa a dimora di altre piante con l’obiettivo di arrivare a 3000 piante in 3 anni. Attualmente stiamo lavorando alla fase due, che dovrebbe cominciare nell’autunno 2022: l’obiettivo è quello di ridurre ulteriormente la CO2, ma anche favorire la biodiversità e restituire spazi alla comunità.
Per un operatore alla ricerca di spazi in location strategiche, noi rappresentiamo un ottimo partner in termini di affidabilità, attenzione alla sostenibilità e qualità degli immobili, che in Goodman ci piace definire “future proof”, capaci cioè di resistere alle sfide del futuro, e dei quali ci prendiamo costantemente cura attraverso i nostri servizi di property management. Operando ormai da diversi decenni su scala globale, dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, abbiamo sviluppato un’approfondita conoscenza del mercato logistico internazionale.
Questo, unitamente alle nostre competenze tecniche e commerciali, ci consente di comprendere in anticipo le esigenze dei nostri clienti e di soddisfarle pienamente mediante progetti di sviluppo ad hoc. Operiamo infatti prevalentemente secondo la modalità Built to Suit, ovvero progettiamo e realizziamo immobili “su misura”, lavorando fianco a fianco con i nostri clienti per identificare sin dall’inizio le loro necessità operative e tradurle poi in soluzioni efficienti da un punto di vista tecnico e ambientale. Ci distinguiamo, infine, dai competitor per gli investimenti nel campo dell’innovazione, puntando a costruire strutture all’avanguardia (come, ad esempio, i progetti multi-piano Green Dock di Parigi e Castellbisbal di Barcellona o le logistics towers a Shangai e in Giappone) attraverso l’impiego di nuove soluzioni e tecnologie.
Sebbene già segnalato da tempo dalla Comunità Europea, anche da noi si comincia ad affrontare con maggiore consapevolezza il problema del consumo del suolo. Tuttavia, oltre a promuovere il recupero e la rigenerazione urbana di aree dismesse e la maggiore tutela verso le aree agricole, si rende necessario e urgente consentire, da un punto di vista urbanistico ed edilizio, lo sviluppo in altezza anche degli edifici logistici, così come già avviene da tempo per tutte le altre tipologie immobiliari. Attualmente gli strumenti di piano comunali non soddisfano tale richiesta, e neppure i più recenti aggiornamenti dei piani di governo del territorio sembrano prendere in esame tale aspetto.
Mi sento, inoltre, di affermare che ad oggi manca una vera strategia di incentivi per la bonifica su aree industriali urbane abbandonate e contaminate. La logistica infatti sta diventando sempre più di tipo last mile, quindi necessita di spazi strategici all’interno delle grandi aree metropolitane. Questa tendenza può rappresentare una grande opportunità per le Amministrazioni desiderose di recuperare quel tessuto urbano periferico, spesso degradato e che difficilmente oggi risulterebbe attraente per altre destinazioni d’uso.La situazione odierna però non sembra supportare queste iniziative virtuose. Da un punto di vista urbanistico ed edilizio, le Amministrazioni tendono ad incentivare esclusivamente la demolizione di vecchie strutture mediante riduzioni del contributo di costruzione (oneri primari e secondari), ma nulla è previsto invece per la bonifica dei suoli e della falda, il cui onere resta a carico dell’effettivo inquinatore. Principio, questo, assolutamente corretto e condivisibile, ma spesse volte inapplicabile, essendo i responsabili difficilmente identificabili con certezza o semplicemente già falliti da tempo.Il risultato è che i costi di risoluzione delle passività ambientali restano completamente a carico dell’investitore, che opera però all’interno di precisi confini in termini di tempi e costi, con conseguente rinuncia a proseguire oltre nel progetto.
Una soluzione in tal senso potrebbe essere quella di prevedere una campagna di incentivi per tutte quelle aree industriali urbane o sub-urbane identificate e classificate sinergicamente dalle Amministrazioni, dalle autorità ambientali e dagli sviluppatori immobiliari come prioritarie in termini di obiettivi di riqualificazione urbanistica e rischio ambientale. Una significativa riduzione degli oneri di urbanizzazione e delle tasse sulla proprietà (IMU), almeno per un periodo di tempo definito, renderebbero sostenibili nuovi progetti di sviluppo in tali aree, restituendone la fruizione alla collettività e stimolando l’iniziativa imprenditoriale.
L'intervista è apparsa su Euromerci ed è disponibile a questo link