L’ambizione di coprire il 100% dei nuovi immobili partendo da aree in disuso (i cosiddetti brownfield) è il cuore della nostra strategia di sostenibilità. Invece di costruire su aree naturali incontaminate, partire da le aree in disuso ci consente di riutilizzare materiali finiti, preservare la biodiversità e gli habitat naturali, ridurre le nostre emissioni edili, fornire strutture logistiche in posizioni strategiche e molto altro. |
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Per noi una delle cose più emozionanti dello sviluppo di aree in disuso è la ricchezza della loro storia e il potenziale circolare dei loro materiali. Spesso ci sono dei limiti su ciò che possiamo ricavare da un’area industrializzata, ma dove possibile cerchiamo di riqualificare paesaggi urbani dimenticati, di preservare e aggiornare l’architettura tradizionale e di riutilizzare risorse cruciali come il calcestruzzo.
Per area in disuso si intende un terreno già sviluppato in precedenza per finalità industriali o commerciali, e attualmente non utilizzato; può anche essere un’area non sviluppata che è già stata inquinata da un’attività precedente e che richiede un intervento di rigenerazione prima di essere idonea all’uso. Prima del 2020, anno in cui abbiamo formulato la nostra strategia e il nostro impegno per lo sviluppo delle aree in disuso, meno del 10% dei nostri progetti coinvolgeva aree brownfield. Nel 2022, oltre il 70% dei nostri sviluppi ha coinvolto terreni abbandonati: guardando avanti, vogliamo impegnarci per portare avanti questo trend positivo con l'obiettivo, in futuro, di partire da terreni brownfield nel 100% dei nostri nuovi sviluppi.
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Lo sapevi?Secondo l’ONU, la quantità di aree edificabili attualmente in corso di sviluppo in tutto il mondo equivale alla costruzione di una nuova Parigi ogni settimana. Piuttosto che aggravare ulteriormente le condizioni del pianeta cerchiamo sempre di valutare prima la possibilità di trasformare vecchi sviluppi in moderne strutture logistiche. |
Le aree in disuso tendono a essere in prossimità di aree ad alta densità di popolazione, ovvero aree in cui solitamente risiedono i nostri clienti e i loro dipendenti. Sviluppare un’area in disuso può quindi generare lavoro vicino a dove le persone vivono, consentendo loro di raggiungere il luogo di lavoro a piedi, in bicicletta o con i trasporti pubblici. Inoltre riduce la distanza di trasporto delle merci dai centri logistici, diminuendo di conseguenza inquinamento, emissioni e traffico.
Un vantaggio importante legato all’utilizzo di aree in disuso è assicurare che le aree incontaminate restino tali e mantengano la loro biodiversità. Tuttavia non sempre è possibile soddisfare le esigenze dei clienti sfruttando le aree in disuso disponibili nelle vicinanze: per questo, in aggiunta ai nostri regolari programmi di compensazione del carbonio, contribuiamo donando 1 €/mq a progetti per il rimboschimento e la biodiversità per ogni nuovo sviluppo su terreno edificabile che non può essere evitato.